Con questa nuova opera commissionata dalla Filarmonica della Scala per il suo quarantesimo anniversario, Giorgio Battistelli rinsalda il proprio rapporto con la compagine orchestrale milanese, per la quale nel 2004 quale aveva già scritto il brano Meandri.
Leone d’oro alla carriera di Biennale Musica 2022 e Accademico di Santa Cecilia dal 2004, è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura Francese e Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. I suoi lavori sono stati eseguiti, tra gli altri, presso i Festival d’Automne al Centre Pompidou di Parigi, i Festival di Salisburgo e di Lucerna, come anche nei più importanti teatri d’opera italiani – dalla Scala e dalla Fenice all’Opera di Roma – e internazionali, da Londra a Sydney, da New York a Pechino.
Per questo nuovo ritorno della sua musica nella Sala del Piermarini il compositore ha dato vita a Toccata, un breve brano che ha la funzione di una vera e propria ouverture di un concerto, che in questo caso inaugura anche la nuova Stagione della Filarmonica. «Un’occasione importante che presenta esigenze ben precise, molto stimolanti dal punto di vista creativo», ci ha raccontato lo stesso Battistelli. «Venendo la richiesta da un grande musicista e direttore d’orchestra come Riccardo Chailly, ho voluto omaggiarlo creandone un piccolo “portrait”, un ritratto musicale che parte da due elementi stilistici riferiti all’arte del sommo Monteverdi. Il primo celebra la figura icastica e autorevole, ma anche pacata, del Maestro Chailly attraverso l’impronta più solenne e “inaugurale” della Toccata (pensiamo a quella dell’Orfeo poi confluita nell’incipit del Vespro della Beata Vergine), con gli ottoni in primo piano. Il secondo riporta direttamente alla dimensione più ritmica tipica dello “stile concitato”, con cui ho voluto esprimere l’aspetto più “tormentato” di Chailly, quello che nella mia immaginazione emerge dalle sue scelte di un certo tipo di repertorio, dalla profondità dello studio e dal pathos con cui investe le sue interpretazioni; un brulicare di tensioni che esplodono in un contrappunto denso che si sviluppa per circa tre quarti della composizione, attraverso variazioni continue con una pulsazione metronomica molto alta su cui si rincorrono tutte le sezioni dell’orchestra».